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Rendere il trattamento delle ustioni meno doloroso

Ogni anno, milioni di persone in tutto il mondo affrontano le conseguenze di lesioni da ustione, che comportano sfide sia fisiche che psicologiche durante il percorso di guarigione. Il dolore e il trauma legati alla cura di queste ferite – in particolare durante il cambio delle medicazioni e nei pazienti con pelle fragile o sensibile, come bambini e anziani – sono oggi al centro dell’attenzione. I recenti progressi nel settore mirano a ridurre al minimo la sofferenza, favorendo una guarigione più efficace e migliorando la qualità della vita dei pazienti.

A photo of a toddler with severe burns in a hospital bed. A mother and two doctors are tending to the child.

Il dolore nel trattamento delle ustioni

Il dolore è una delle principali sfide per chi ha subito un’ustione: fino al 48% dei pazienti riferisce sintomi persistenti legati alla lesione.¹ I momenti di cambio medicazione sono particolarmente critici, con il 74% dei pazienti che sperimenta un’intensità da moderata a severa.² Questa sofferenza non incide solo sul comfort, ma può rallentare la guarigione. Livelli elevati di stress fisico e psicologico possono interferire con i naturali processi di riparazione, aumentare il rischio di cronicizzazione e favorire la formazione di cicatrici. Per questo motivo, un approccio efficace al controllo dei sintomi è fondamentale per migliorare gli esiti clinici e sostenere il percorso di recupero. 

Il ruolo della medicazione nella gestione del dolore da ustioni

La scelta della medicazione è un aspetto cruciale nella gestione del dolore: può contribuire ad alleviarlo o, al contrario, intensificarlo. L’impiego di garze con creme come la sulfadiazina argentica (SSD) o la bacitracina richiede spesso cambi frequenti. Questi interventi ripetuti possono disturbare l’ambiente della ferita, aumentare il disagio e rallentare la guarigione. Inoltre, alcune medicazioni tradizionali tendono ad aderire al letto della ferita, causando fastidio al momento della rimozione.

Le medicazioni moderne a base di argento sono state progettate per affrontare queste problematiche. Offrono una minore adesione al tessuto lesionato e permettono di prolungare gli intervalli tra i cambi, riducendo il numero di manovre dolorose e favorendo una guarigione indisturbata.

Vantaggi delle medicazioni contenenti argento rispetto alla crema SSD

La sulfadiazina argentica (SSD) è stata per decenni uno standard nel trattamento topico delle ustioni. Tuttavia, studi recenti ne hanno evidenziato alcune limitazioni. L’applicazione quotidiana e la necessità di cambi frequenti possono risultare dolorose e impegnative, soprattutto quando interferiscono con la guarigione indisturbata della ferita. Inoltre, alcune evidenze suggeriscono che l’uso della SSD possa ritardare la cicatrizzazione e aumentare il rischio di infezioni rispetto a soluzioni più moderne.

Le medicazioni contenenti argento offrono numerosi vantaggi rispetto alla crema SSD. Garantiscono un’azione antimicrobica prolungata e mantengono un ambiente umido favorevole alla guarigione. Richiedono cambi meno frequenti—solitamente ogni pochi giorni invece che quotidianamente—riducendo così sia il rischio di contaminazione che l’esposizione a procedure dolorose. Uno studio comparativo ha dimostrato che queste medicazioni sono superiori alla SSD nella gestione delle ustioni superficiali a spessore parziale, con tempi di guarigione più rapidi, minori cambi di medicazione e una riduzione del dolore associato.³

Inoltre, le medicazioni avanzate come Mepilex Ag, dotate di uno strato di contatto in silicone, offrono un ulteriore beneficio: aderiscono delicatamente alla pelle senza attaccarsi alla ferita, consentendo una rimozione atraumatica e più confortevole.

Caratteristiche di una medicazione per ustioni ideale

Secondo un sondaggio globale condotto tra esperti nella cura delle ustioni,⁴ le sei caratteristiche principali di una medicazione ideale, classificate per ordine di importanza, sono:

  1. Prevenzione delle infezioni

  2. Cambi medicazione indolori

  3. Riduzione del dolore

  4. Non aderenza al letto della ferita

  5. Elevata capacità assorbente

  6. Minore frequenza nei cambi

Le medicazioni moderne contenenti argento e dotate di uno strato di contatto in silicone rispondono pienamente a questi requisiti: offrono una superficie non aderente, un’attività antimicrobica prolungata e la possibilità di essere lasciate in sede per più giorni.
Integrando queste soluzioni nei protocolli di trattamento, gli operatori sanitari possono migliorare il comfort del paziente, ridurre il trauma legato alla cura e favorire una guarigione più efficiente.

Convenienza economica delle medicazioni moderne

Sebbene il costo iniziale delle medicazioni avanzate all’argento possa essere superiore rispetto alle opzioni tradizionali, nel lungo periodo queste soluzioni si rivelano spesso più vantaggiose dal punto di vista economico. La minore frequenza nei cambi riduce il fabbisogno di risorse e il carico di lavoro per il personale sanitario. Tuttavia, il prezzo della singola medicazione è solo uno degli elementi da considerare. Limitando dolore e traumi, queste medicazioni possono contribuire a ridurre l’uso di analgesici, abbreviare i tempi di degenza e migliorare l’aderenza del paziente al trattamento. Inoltre, le medicazioni atraumatiche riducono il rischio di complicanze, con un impatto positivo anche sui costi complessivi di cura.

Eliminare dolore e trauma dal trattamento delle ustioni

I progressi nella cura delle ustioni hanno spostato l’attenzione verso trattamenti che non solo favoriscono la guarigione, ma riducono al minimo dolore e trauma per i pazienti. Passare dalla tradizionale crema a base di sulfadiazina argentica (SSD) a medicazioni moderne contenenti argento può offrire vantaggi aggiuntivi, come un minor numero di cambi e risultati clinici migliorati. Adottando queste soluzioni avanzate, gli operatori sanitari possono offrire un’assistenza di maggiore qualità alle persone ustionate, accompagnandole in un percorso di guarigione meno traumatico e meno doloroso.

    1. 2023 State of the Survivor Report. (n.d.). https://resources.phoenix-society.org/2023-state-of-the-survivor-report
    2. Ma, Y., Li, Y., Wang, C., Zhang, Y., Wang, L., Hu, R., Yin, Y., & He, F. (2024). Effects of non-pharmacological interventions on pain in wound patients during dressing change: A systematic review. Nursing Open, 11(2). https://doi.org/10.1002/nop2.2107
    3. Heyneman, A., Hoeksema, H., Vandekerckhove, D., Pirayesh, A., & Monstrey, S. (2016). The role of silver sulphadiazine in the conservative treatment of partial thickness burn wounds: A systematic review. Burns, 42(7), 1377–1386. https://doi.org/10.1016/j.burns.2016.03.029.
    4. Nischwitz, S. P., Luze, H., Popp, D., Winter, R., Draschl, A., Schellnegger, M., Kargl, L., Rappl, T., Giretzlehner, M., & Kamolz, L. (2021). Global burn care and the ideal burn dressing reloaded — A survey of global experts. Burns, 47(7), 1665–1674. https://doi.org/10.1016/j.burns.2021.02.008

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