Senza ossigeno non c’è guarigione
Le ferite croniche presentano una sfida comune: una carenza di ossigeno a livello della lesione. La guarigione delle ferite richiede elevate quantità di ossigeno¹ ² ³ e, in assenza di un’adeguata ossigenazione, il processo riparativo risulta rallentato. Una carenza prolungata di ossigeno nei tessuti — uno dei principali ostacoli alla guarigione delle ferite croniche — è definita ipossia.1

Adattato da Hauser 1987*
I pazienti con ferite croniche, come ulcere da pressione, ulcere del piede diabetico e ulcere venose degli arti inferiori, soffrono di condizioni di base che compromettono la capacità dell’organismo di veicolare ossigeno al sito della ferita. La situazione è aggravata da una riduzione del flusso sanguigno nella zona interessata, causata da patologie sottostanti come il diabete o l’insufficienza venosa cronica, e da un processo di guarigione meno efficiente² ³, in quanto esso stesso richiede maggior consumo di ossigeno¹.
*Hauser CJ. Tissue salvage by mapping of skin surface transcutaneous oxygen tension index. Archives of surgery (Chicago, Ill: 1960) 1987; 122(10): 1128-30.
Apporto di ossigeno per favorire la guarigione
L’ossigenoterapia può essere somministrata sia per via sistemica (dall’interno) che per via topica (dall’esterno), e ogni approccio influisce sulla guarigione in modo diverso¹.
L’ossigeno somministrato per via sistemica tramite ossigenoterapia iperbarica migliora temporaneamente l’ossigenazione grazie all’aumento della concentrazione di ossigeno nel sangue, ma rappresenta un trattamento di supporto¹.
L’ossigeno topico, invece, somministrato tramite diverse modalità, facilita la disponibilità di ossigeno direttamente al fondo della ferita¹. Questo approccio può sostenere una guarigione prolungata, ma richiede un veicolo in grado di diffondere l’ossigeno e attraversare lo strato di essudato. Le ferite non sono in grado di assorbire ossigeno direttamente dall’aria: sebbene l’atmosfera contenga il 21% di ossigeno, la sua capacità di diffusione si riduce in modo significativo quando sulla ferita è presente uno strato liquido, anche sottile. L’emoglobina aiuta a trasportare l’ossigeno verso le aree del letto della ferita a bassa concentrazione, muovendosi naturalmente laddove l’ossigeno è più necessario.
Il trattamento topico con emoglobina rappresenta un metodo semplice per facilitare la diffusione dell’ossigeno all’interno di una ferita cronica¹. Uno spray a base di emoglobina può essere applicato come terapia complementare a quella standard¹ per accelerare l’apporto di ossigeno⁴.
La gestione dei sintomi specifici della patologia è fondamentale per la guarigione, ma rappresenta solo uno degli elementi che contribuiscono al successo terapeutico nelle ferite croniche.
Ottimizzare l’ossigenazione del letto della ferita
L’applicazione di uno spray topico a base di emoglobina purificata su ferite difficili da guarire crea un canale diretto attraverso cui l’emoglobina ossigenata può diffondersi attraverso l’essudato⁵ e raggiungere il letto della ferita, aumentando la saturazione di ossigeno.
Le misurazioni in vivo hanno dimostrato un incremento dell’ossigenazione tissutale dopo l’applicazione topica dello spray a base di emoglobina (Granulox) su ferite croniche:
1. Lo spray a base di emoglobina (Granulox) viene applicato sulla ferita. L’emoglobina si diffonde nell’essudato e inizia a legare l’ossigeno⁵
2. L’ossigeno disponibile in superficie viene catturato dall’emoglobina⁵
3. L’emoglobina migra nel letto della ferita⁵
4. Spinta dal gradiente di concentrazione, rilascia ossigeno nelle aree ipossiche⁶, attivando cicli ripetuti di legame e rilascio
5. Il processo è reversibile: l’emoglobina può legare nuovamente ossigeno laddove disponibile
Granulox come ossigenoterapia topica: evidenze cliniche
Numerosi studi supportano l’efficacia dell’ossigenazione facilitata nella guarigione delle ferite. Un gruppo di esperti dell’EWMA ha valutato le varie opzioni terapeutiche per le ferite non cicatrizzanti¹, evidenziando come l’ossigenoterapia topica favorisca una guarigione più rapida, con un’elevata accessibilità e semplicità d’uso, anche a domicilio.
Gli studi clinici riportano che l’utilizzo dello spray a base di emoglobina Granulox è associato ad un tempo di guarigione più breve, ad una riduzione del dolore percepito e ad un risparmio complessivo per i sistemi sanitari rispetto alla terapia standard⁴.
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Il doppio delle ferite croniche è guarito entro 8–16 settimane rispetto allo standard di cura⁶
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Il tempo di guarigione delle ulcere del piede diabetico è stato inferiore del 50% rispetto allo standard di cura⁷
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Oltre il 70% dei pazienti ha riportato una riduzione del dolore medio dopo quattro settimane, rispetto alla terapia standard nelle ferite croniche⁴
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Dopo quattro settimane, si è osservata una riduzione del tessuto devitalizzato pari al 99% nelle ferite croniche trattate con Granulox, rispetto al 33% ottenuto con la terapia standard⁸
Ossigenazione comprovata in pochi minuti
Granulox fornisce in pochi minuti un’ossigenazione comprovata del letto della ferita. Le immagini mostrano, ad esempio, un’ulcera venosa prima del trattamento con Granulox: sono visibili ampie aree prive di ossigeno. A soli 20 minuti dall’applicazione, la saturazione è aumentata dal 56% al 79%.

L’imaging 3D di un’ulcera venosa mostra una saturazione di ossigeno del 56%, con ampie aree di emoglobina deossigenata (in blu) e assenza di emoglobina (in nero).

Saturazione al 79%, 20 minuti dopo l’applicazione di Granulox (p = 0,043), con ampie aree di emoglobina ossigenata (in rosso e bianco).
Il punto di vista del paziente sull'ossigenoterapia topica
Per i pazienti che convivono con ferite croniche difficili da guarire, l’introduzione di una terapia in grado di mostrare progressi concreti rappresenta un cambiamento significativo nella qualità della vita.
Granulox è una terapia aggiuntiva sicura, facile da usare e conveniente, in affiancamento al trattamento standard delle ferite.