Quando si parla del doppio guanto come misura di sicurezza, a prescindere dal tipo di intervento chirurgico, le opinioni restano contrastanti. Molti chirurghi affermano: "Le mie mani sono tutto per me!", "Le mani sono l’estensione di tutti i miei anni di formazione" o "Dopo il cervello, le mani sono la parte più importante del mio corpo. Senza di esse non posso fare nulla". Tuttavia, se alcuni chirurghi sono ancora titubanti sull'utilizzo del doppio guanto, altri si rifiutano categoricamente di operare senza utilizzarlo.
Prove a sostegno del doppio guanto
Qualsiasi contatto con il sangue comporta un rischio di trasmissione di malattie infettive, come l'epatite e l'HIV, motivo per cui l'uso dei guanti chirurgici è stato adottato universalmente. Tuttavia, poiché le forature dei guanti sono frequenti (fino al 45% in alcune tipologie di chirurgia)¹ e spesso non vengono rilevate (fino al 92% dei casi)², il doppio guanto è stato raccomandato come misura di protezione aggiuntiva in tutte le procedure chirurgiche, non solo in quelle ad alto rischio³. Studi dimostrano che l’uso del doppio guanto riduce il rischio di trasmissione di malattie infettive⁴, diminuendo l’esposizione a contaminazioni incrociate e infezioni sia per il paziente che per il chirurgo. La Cochrane Review del 2014 afferma che il doppio guanto riduce del 65% il rischio di contaminazione ematica e del 71% il rischio di perforazione del guanto interno rispetto all’uso del guanto singolo⁴.
Affrontare la resistenza al doppio guanto
Perché questo ulteriore livello di sicurezza è così importante, e da dove nasce la resistenza? Oltre a offrire tranquillità e una protezione comprovata per il personale e la salute dei pazienti, il doppio guanto rappresenta una misura protettiva sotto diversi aspetti. Per un ospedale, adottare la pratica e la politica del doppio guanto significa anche tutelare un investimento, riducendo il rischio di costosi incidenti legati a contaminazioni crociate e infezioni.
Le mani e la formazione di un chirurgo costituiscono il suo principale strumento di lavoro e, per estensione, la "linfa vitale" dell’ospedale. Il valore del suo percorso formativo e del contributo che offre all’interno della struttura è innegabile, così come quello di tutto lo staff chirurgico. Da un punto di vista economico, il doppio guanto si configura quindi come una misura essenziale per proteggere sia il personale ospedaliero che l’istituzione stessa, riducendo i rischi e prevenendo complicazioni potenzialmente onerose.
Ai medici che ancora non indossano il doppio guanto, dico: "Fatelo!". È un gesto semplice, ma estremamente efficace, per proteggere sé stessi e gli altri. Le evidenze parlano chiaro, mostrando sia i rischi che i costi associati alla mancata protezione. L’ultimo passo è superare la resistenza al doppio guanto e promuovere incentivi concreti per adottarlo. Sempre più chirurghi e membri dello staff devono scegliere di tutelarsi dai pericoli, partendo da un cambiamento culturale: un approccio più consapevole, basato sull’evidenza e orientato alla sicurezza.
Julie Karlsson Infermiera di traumatologia
Rischi delle forature dei guanti in chirurgia
Gli operatori sanitari che subiscono ferite da taglio o da ago descrivono ansia, insonnia e forte preoccupazione durante l’attesa, spesso di giorni, per conoscere l’esito dell’esposizione al sangue. Lavorano con le mani e dipendono da una protezione efficace. Incidenti di questo tipo possono causare assenze dal lavoro, traumi emotivi per il personale e i pazienti, oltre a potenziali azioni legali e rilevanti conseguenze economiche.
I test post-esposizione e i trattamenti preventivi comportano costi elevati. Secondo quattro strutture sanitarie statunitensi, il costo medio per gestire un’esposizione a un paziente con epatite C è di 650 dollari, mentre per l’HIV si arriva a 2.456 dollari⁵. Anche in Europa i costi sono significativi: in Spagna, ad esempio, variano da 172 euro (se il paziente risulta negativo a epatite B, C e HIV) fino a 1.502 euro in caso di positività a epatite C e HIV⁶.
Un’ulteriore fonte di preoccupazione è il rischio di infezione del sito chirurgico, il cui trattamento può gravare notevolmente sia sul paziente che sul sistema sanitario. In media, queste infezioni raddoppiano la durata della degenza ospedaliera, aggiungendo circa 16,8 giorni⁷, e richiedono oltre una settimana aggiuntiva di terapia antibiotica (7,4 giorni)⁶. Sul piano economico, ciò comporta un aumento del 61% del costo complessivo dell’assistenza⁸.
Adottare il doppio guanto è una misura semplice ma strategica per contenere i costi legati alle lesioni percutanee sul lavoro.
Superare le preoccupazioni relative alla sensibilità tattile
L’ultimo ostacolo – spesso il più difficile da superare – nell’adozione del doppio guanto riguarda la percezione della sensibilità tattile. Tuttavia, rispetto ai benefici in termini di sicurezza, la perdita percepita di sensibilità è trascurabile. Le prestazioni chirurgiche non risultano compromesse: studi dimostrano che, dopo un breve periodo di adattamento (la maggior parte dei chirurghi si abitua completamente entro due giorni¹³), la destrezza manuale e la sensibilità tattile sono equivalenti a quelle ottenute con guanti singoli o addirittura senza guanti¹²,¹³. Le innovazioni nella progettazione di guanti chirurgici sempre più sottili e reattivi offrono una risposta concreta a questa resistenza, rendendo il doppio guanto una scelta sempre più vantaggiosa.
Il futuro della sicurezza chirurgica: doppio guanto con sistemi di indicazione delle forature
Il passo successivo verso una protezione completa è l’adozione di un sistema di indicazione delle forature con doppio guanto. Questa tecnologia, che offre un’indicazione visiva chiara, rapida e ben visibile delle perforazioni, consente un rilevamento precoce e un intervento immediato per ridurre i rischi¹⁴. Il doppio guanto con sistema di indicazione rappresenta oggi il massimo standard di sicurezza in sala operatoria, garantendo la migliore protezione possibile per chirurghi, personale e pazienti.
